10/12/07

lezione del 13 dicembre parte 3°

La seconda fase della guerra

Viene meno il consenso in rapporto ai lutti e alle sconfitte

Nel maggio 1943 le truppe italiane e tedesche lasciano l’Africa sotto spinta inglese e americana

Cominciano i bombardamenti sulle città italiane e tedesche

Nel marzo del 1943 scioperi nelle fabbriche al nord e al centro (Prato ad es.)

Repressione, ma segnale di ribellione.

Il 10 luglio inizia lo sbarco in Sicilia

Il 19 luglio impressionante bombardamento di Roma

Nel gruppo dirigente fascista e negli ambienti legati al re cresce la tendenza a cercare soluzioni alla situazione.

La questione:

  • Come salvare la monarchia così compromessa con il regime e con la guerra?
  • Come evitare che la scontentezza contro il regime dia il via ad una rivoluzione democratica o addirittura comunista?
  • Come sganciarsi da una guerra ormai considerata perduta?
  • Come comportarsi con l’alleato pericoloso?
  • Cosa fare di Mussolini?

Si arriva così alla convocazione del Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio del 1943

Ordine del giorno presentato dal gerarca Dino Grandi ( documento Grandi) : affidare al Re la guida della situazione = sfiduciare Mussolini. Maggioranza dei voti.

Documento N° 4 Ordine del giorno Grandi presentato al Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio 1943


Il Gran Consiglio, riunendosi in questi giorni di supremo cimento, volge innanzi tutto il suo pensiero agli eroici combattenti d'ogni arma, che fianco a fianco con la fiera gente di Sicilia, in cui più alta risplende l'univoca fede del popolo italiano, rinnovano le nobili tradizioni di estremo valore e l'indomito spirito di sacrificio delle nostre gloriose Forze armate; esaminata la situazione interna ed internazionale e la condotta politica e militare della guerra, proclama il dovere sacro pe tutti gli italiani di difendere ad ogni costo l'unità, l'indipendenza, la libertà della Patria, i frutti dei sacrifici e degli sforzi di quattro generazioni dal Risorgimento ad oggi, la vita e l'avvenire del popolo italiano; afferma la necessità dell'unione morale e materiale di tutti gli italiani in quest'ora grave e decisiva per i destini della nazione; dichiara che a tale scopo è necessario l'immediato ripristino di tutte le funzioni statali attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al Governo, al Parlamento, alle Corporazioni i compiti e le responsabilità stabilite dalle nostre leggi statali e costituzionali; invita il Capo del Governo a pregare la Maestà del Re, verso la quale si rivolge fedele e fiducioso il cuore di tutta la Nazione, affinché egli voglia, per l'onore e per la salvezza della Patria, assumere, - con l'effettivo comando delle forze armate di terra, di mare e dell'aria, secondo l'articolo 5 dello Statuto del Regno, - quella suprema iniziativa di decisione che le nostre istituzioni a Lui attribuiscono e che sono sempre state, in tutta la storia nazionale, il retaggio glorioso della nostra Augusta Dinastia di Savoia.

Il 26 luglio Mussolini, dopo un incontro con il re, viene arrestato e condotto in un luogo segreto

Vittorio Emanuele III affida il ruolo di capo del governo ad un militare: Pietro Badoglio.

Chi era Pietro Badoglio? : superare il fascismo mantenendo uno stato reazionario:

La notizia viene diffusa e in poche ore il regime fascista si disfà: assalti alle case del fascio, alle case dei gerarchi, qualche aggressione. Sembra che nessuno sia stato fascista in Italia.

Per la popolazione italiana è valida una equivalenza:

fascismo = guerra; quindi fine del fascismo = fine della guerra.

Ma non è così semplice

Documento: Dichiarazione di Badoglio “La guerra continua”

"Italiani, per ordine di Sua Maestà il Re e Imperatore assumo il Governo militare del Paese, con pieni poteri. La guerra continua. L’Italia, duramente colpita nelle sue province invase, nelle sue città distrutte, mantiene fede alla parola data, gelosa custode delle sue millenarie tradizioni. Si serrino le file intorno a Sua Maestà il Re e Imperatore, immagine vivente della Patria, esempio per tutti. La consegna ricevuta è chiara e precisa: sarà scrupolosamente eseguita, e chiunque si illuda di poterne intralciare il normale svolgimento, o tenti di turbare l’ordine pubblico, sarà inesorabilmente colpito. Viva l’Italia. Viva il Re.
Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio".

Badoglio mantiene il controllo sulla popolazione:

· Censura sulla stampa

· Limitazione delle libertà civili

· Repressione e controllo dei movimenti di popolazione (anche per manifestazioni di gioia) molti morti

· Non vengono scarcerati subito tutti i prigionieri politici antifascisti

· Vengono mantenute in vigore le leggi razziali

“La guerra continua”, ma iniziano contatti segreti con gli alleati per una pace separata.

I tedeschi come reagiscono?

  • Forte legame tra Mussolini e Hitler che disprezza sia il Re che Badoglio e il resto del governo italiano.
  • Disprezzo anche verso i fascisti che hanno “tradito” Mussolini
  • Non si fidano degli italiani, sospettano che ci siano trattative

Quindi

  • Rafforzano la loro presenza in Italia con la scusa di contrastare gli alleati nel Sud Italia
  • Cercano di sapere dove sia tenuto Mussolini

Intanto continua la guerra in Sicilia

Il governo Badoglio: dal 25 luglio all’8 settembre

Incapace di preparare lo sganciamento dall’alleanza e la pace separata con i tedeschi

La sera dell’8 settembre viene dato l’annuncio dell’armistizio. Poi lo Stato si sfascia:

Documento: Armistizio firmato dall’Italia e dagli Anglo americani 3 settembre 1943

Armistizio Militare firmato a Cassibile, in Sicilia, il 3 Settembre 1943

Le seguenti condizioni di Armistizio sono presentate dal Gen. Dwight D. Eisenhower, Comandante Generale delle Forze Armate Alleate, autorizzato dai Governi degli Stati Uniti e della Gran Bretagna e nell'interesse delle Nazioni Unite, e sono accettate dal Maresciallo Pietro Badoglio, Capo del Governo Italiano:

1) Immediata cessazione di ogni atto di ostilità da parte delle Forze Armate Italiane.

2) L'Italia dovrà compiere ogni sforzo per negare ai Tedeschi l'uso di mezzi e strutture che potrebbero essere impiegate contro le Nazioni Unite.

3) Tutti i prigionieri e gli internati delle Nazioni Unite saranno consegnati immediatamente al Comandante in Capo Alleato e nessuno di essi dovrà essere evacuato in Germania.

4) Trasferimento immediato della flotta e dell'aviazione Italiana in località indicate dal Comandante in Capo Alleato secondo modalità di disarmo che verranno stabilite dallo stesso Comandante.

5) Il Comandante in Capo Alleato potrà requisire la Marina Mercantile Italiana e utilizzarla per le necessità imposte dai suoi piani navali militari.

6) Resa immediata agli Alleati della Corsica e di tutto il territorio Italiano, comprese le isole, affinchè in tali aree sia possibile installare basi operative o quant'altro gli stessi Alleati riterranno necessario.

7) Immediata garanzia del libero uso di tutti gli areoporti e porti Italiani indipendentemente dall'andamento dell'evacuazione delle forze Tedesche dal territorio Italiano.

8) Immediato ritiro di tutte le Forze Armate Italiane da ogni partecipazione alla guerra in qualsiasi zona esse siano attualmente impegnate.

9) Garanzia da parte del Governo Italiano che, qualora sia necessario, utilizzerà tutte le proprie forze armate disponibili per assicurare il pronto e rigoroso adempimento di tutte le condizioni contenute in questo Armistizio.

10) Il Comandante in Capo delle Forze Alleate si riserva il diritto di adottare ogni provvedimento che a suo avviso si rendesse necessario per proteggere gli interessi delle stesse Forze Alleate durante il prosieguo della guerra e il Governo Italiano si impegna a prendere le misure amministrative o di altra natura che verranno richieste dallo stesso Comandante in Capo. In particolare, il Comandante in Capo istituirà un Governo Militare Alleato in quelle aree del territorio Italiano in cui gli interessi militari delle Nazioni Alleate lo richiederanno.

11) Il Comandante in Capo delle Forze Armate Alleate avrà il diritto di imporre misure di disarmo, smobilitazione e smilitarizzazione.

12) Altre condizioni di natura politica, economica e finanziaria a cui l'Italia dovrà ottemperare saranno comunicate successivamente.

Le condizioni del presente Armistizio non potranno essere rese pubbliche senza la preventiva autorizzazione del Comandante in Capo Alleato.

Il Testo ufficiale dell'Armistizio è quello redatto in lingua inglese.

Gen. G. Castellano (a nome del Maresciallo P. Badoglio)
Gen. W. Bedell Smith (a nome del Gen. D. D. Eisenhower)

L’8 settembre 1943 l’armistizio con gli anglo-americani venne improvvisamente annunciato da un messaggio radio registrato di Badoglio,

Documento: il messaggio di Badoglio radiotrasmesso la sera dell’8 settembre

"Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza".

  • Badoglio, il re e pochi altri fuggono da Roma a Pescara e poi per nave a Brindisi
  • L’esercito è lasciato senza direttive
  • Lo sbando è completo

Film Tutti a casa

  • Scontri sporadici contro i tedeschi (a Roma, a Piombino, in pochi altri luoghi)
  • Caso emblematico di Cefalonia nell’Egeo
  • Circa 800.000 soldati italiani divengono da alleati a prigionieri ( IMI )
  • Mussolini viene liberato dai tedeschi e condotto in Germania. A fine mese si forma la Repubblica Sociale Italiana RSI (detta di Salò)

Conseguenze:

L’Italia è spaccata in due

Nel Sud: il Regno del Sud, privo di reale potere, nella zona sotto controllo angloamericano

Nel Nord: La Repubblica Sociale fascista, priva di reale autonomia, nella zona sotto controllo tedesco.

I Tedeschi rimangono formalmente alleati, ma in realtà sono da ora in poi un esercito occupante

L’Italia è, non era accaduto dall’epoca napoleonica, terreno di scontro di eserciti stranieri

Tedeschi-nazisti contro Angloamericani. E gli italiani?

Per gli italiani c’è un problema: Da che parte stare?

Dopo 20 anni di regime ora è il tempo delle scelte individuali.

Una parte, una minoranza, nel centro nord aderisce con convinzione alla RSI perché:

  • Si rifiuta il “tradimento” del re, di Badoglio, dei gerarchi che hanno esautorato Mussolini
  • Concetto dell’ “onore” della parola data all’alleato
  • Idea di lottare contro l’”invasore” angloamericano, contro i “barbari” in nome della civiltà romana (tema di fondo del fascismo)
  • Tener conto di 20 anni di educazione militare, fascista

Una parte, un’altra minoranza, sorprendentemente recupera la capacità di rifiutare il nuovo regime e inizia a opporsi. I motivi:

  • Nel fascismo e in Mussolini si riconoscono i responsabili dello sfacelo attuale
  • Idea dell’”onore” dell’Italia da riscattare dopo la dittatura e la guerra di aggressione fascista
  • Lottare contro il nuovo fascismo va insieme alla lotta contro i tedeschi che “occupano” l’Italia
  • La lotta, per alcuni – democratici, repubblicani - non è solo contro il regime passato, ma anche per la costruzione di uno Stato più democratico
  • La lotta, per alcuni – comunisti – è il primo passo verso lo stato socialista e la rivoluzione

Chi sono?

  • Giovani militari, soldati e ufficiali, sbandati e sfuggiti ai tedeschi
  • Fuoriusciti antifascisti rientrati in Italia durante il periodo badogliano
  • Nuclei di militanti clandestini del PCI preparati per la lotta antifascista

Nascono i primi nuclei di sbandati, se non già di resistenti.

Nei 600 giorni del periodo di Salò ci sono italiani

Nei reparti militari della RSI (Camice Nere, Milizia Volontaria, SS italiane, Esercito repubblicano)

Nelle formazioni partigiane contro tedeschi e fascisti

Nei campi di prigionia in Germania in quanto ex militari e rifiutano di aderire alla RSI

Nei campi di lavoro in Germania dove sono deportati come forza lavoro quasi servile

Nei reparti del nuovo esercito del regno del Sud a fianco degli angloamericani

Ma c’è una parte che non sceglie e si limita ad aspettare. Concetto della “zona grigia”.

Recenti polemiche, GP Pansa, contro la retorica della Resistenza (Piuttosto inutili)

Tutto ciò mentre il fronte si muove come un’onda sismica percorrendo l’Italia da sud a nord

10 luglio sbarco in Sicilia

8 settembre (in contemporanea con l’annuncio dell’armistizio) sbarco a Salerno e in Puglia

La risalita si blocca in inverno dalle parti di Cassino sulla line Gustav. Da Cassino all’Adriatico

22 gennaio, sbarco ad Anzio, sotto Roma, per aggirare la Gustav. Bloccato.

Si riprende solo in primavera

4 giugno liberazione di Roma (6 giugno sbarco in Normandia)

(29 giugno a Cecina)

Agosto: Firenze

Autunno nuovo blocco sugli Appennini: la Linea Gotica.

Solo in primavera del 1945 ci sarà lo sfondamento finale in contemporanea alla azione di partigiani nelle aree del nord Italia.

25 aprile: data simbolo della Liberazione (Milano, Genova, Torino ecc) i

Il 28 Mussolini è sorpreso in fuga verso la Svizzera e fucilato da partigiani

Ultime tre questioni.

Come si organizza la Resistenza.

Fenomeno più ampio man mano che i mesi passano.

Ai primi nuclei improvvisati e spontanei si affianca una organizzazione politica per coordinare le azioni e finalizzarle verso un obiettivo

Nascono i Comitati di Liberazione Nazionale (CLN): organismi politici clandestini in cui sono rappresentate le maggiori forze politiche antifasciste per guidare la lotta e coordinarla. CLN di zona, CLN provinciali, CLN regionali fino al CLN nazionale nella zona liberata dagli angloamericani

E il CLN Alta Italia nelle regioni del nord.

Alla macchia si formano gruppi di partigiani detti “Brigate”.

Brigate Garibaldi – prevalentemente formate da comunisti. Sono prevalenti

Brigate Matteotti – socialisti

Brigate Giustizia e Libertà – liberali, repubblicani, quello che fu detto “il Partito d’Azione”

Brigate bianche- I cattolici democratici

Nelle città operano i GAP (gruppi di azione patriottica)

Più la guerra procede, più la scelta diventa facile e conveniente. Ma ci sono la fame, il freddo, i fascisti, i tedeschi…

Effetto di diserzione di massa in concomitanza con la chiamata alle armi del nuovo esercito repubblicano.

Contro la lotta cresce la repressione

Sono impegnati reparti della milizia fascista

Reparti dell’esercito tedesco (in particolare quelli con alle spalle esperienze di guerra svolta nelle zone dell’est europeo!)

Reparti delle SS anti banditi (!)

Nascono così le stragi dalla primavera all’inverno “44 – “45. Esempio:

  • Le fosse Ardeatine (a Roma , marzo 1944)
  • Sant’Anna di Stazzema (agosto 1944)
  • Guardistallo (giugno 1944)
  • Marzabotto (inverno 44 -45)

Sono molte decine di stragi. In nessuna parte d’Europa, fuori che nell’est, ci sono stati casi così tremendi di guerra contro i civili. Perché?

  • Siamo di fronte ad una guerra “civile”: gli italiani delle due parti combattono contro altri italiani considerati come “traditori”
  • Da parte dei tedeschi, oltre alle necessità militari, c’è nei confronti degli italiani un duplice sentimento: disprezzo e rabbia: gli italiani, per loro, sono o servi o traditori. In ogni caso indegni di essere trattati come esseri umani
  • Reparti tedeschi abituati alla guerra in Russia hanno appreso le tecniche delle uccisioni di massa contro i civili. Ore le applicano in occidente.
  • In questa fase della guerra sembra diffondersi insieme al senso della sconfitta inevitabile, il desiderio di morte: il Cupio Dissolvi

Ultima questione: Chi finisce nei campi in Germania

Almeno 4 categorie di italiani

  • I cosiddetti “politici”: non sono i partigiani (quelli vengono di solito uccisi subito): si tratta di sospetti, parenti di giovani renitenti, abitanti di quartieri cittadini genericamente antifascisti, operai che hanno scioperato o protestato, sospetti ecc. è un numero imprecisato
  • Lavoratori “volontari” in realtà razziati come i precedenti, ma questi con l’obiettivo di raggiungere la forza lavoro schiava necessaria a mandare avanti la produzione di guerra in Germania, man mano che gli uomini tedeschi, esclusi solo i vecchi e i bambini, vengono mandati al fronte. Numero imprecisato. I risarcimenti continuano ancora oggi.
  • Gli IMI : circa 800.000 tra ufficiali e soldati dopo l’8 settembre. Solo una parte minima accetta, per tornare in Italia, di aderire al nuovo esercito repubblicano fascista ( ealcuni, dopo l’addestramento, giunti in Italia, disertano e si uniscono a bande partigiane). Circa 70.000 muoiono per fame, malattie, fatica nei campi. Per non sottoporli al regime di protezione previsto dai trattati per i prigionieri di guerra, gli italiani vengono definiti IMI, cioè Italiani Militati Internati.
  • Gli italiani di religione ebraica. Individuati ed esclusi dalla comunità italiana a partire dalle leggi del 1938, per gli italiani ebrei la Shoah comincia dopo l’8 settembre e la formazione della RSI (documento di Verona). Con il controllo tedesco del centro nord cominciano gli internamenti nei campi di raccolta a cura degli italiani della RSI, il convogliamento nel campo di Fossoli, e l’avvio in Germania nei campi di sterminio. Il primo convoglio parte da Roma a seguito dalla razzia del 16 ottobre 1943 (oltre 1000 persone, di cui solo poche unità torneranno dai campi). Altro campo di raccolta e a Trieste per gli italiani ebrei della zona del Litorale Adriatico. Alla fine saranno circa 20.000 gli ebrei avviati ai campi dall’Italia.

Gli Italiani nei campi: ultimi degli ultimi. La più alta percentuale di mortalità tra tutte le comunità nazionali di internati. Facile capire il motivo.

Nessun commento: