10/12/07

lezione del 13 dicembre parte 1°

Argomenti della lezione

Corso di storia

13 dicembre 2007

L’Italia nella Seconda Guerra Mondiale

Ripresa della lezione precedente

Situazione dei grandi stati nazionali negli anni Trenta.

a) Asse Roma – Berlino

Dopo il 1936 (guerra di Etiopia) e l’uscita dell’Italia dalla Società delle Nazioni

Consolidamento dei legami durante la guerra di Spagna (1936-1939)

Episodio della Conferenza di Monaco per la questione dei Sudati della Cecoslovacchia

b) debolezza e incertezza dei paesi occidentali (Francia e Gran Bretagna)

  • Benevolenza nei confronti di Hitler e Mussolini in funzione antisovietica e anticomunista
  • Comportamento durante la Guerra di Spagna
  • Remissione durante la conferenza di Monaco

c) USA sono in una fase di “isolazionismo” antieuropeo dopo la Prima guerra Mondiale. Caso della Società delle Nazioni di Ginevra nella quale non entrano

d) URSS Regime staliniano

  • Periodo della industrializzazione forzata
  • “Purghe” (epurazioni) nel partito e nell’esercito
  • Diffidenza sia verso Hitler sia verso gli occidentali

Esito: patto Molotov – Ribbentrop nell’agosto del 1939

Dalla metà degli anni Trenta si prepara la guerra

La guerra non “scoppia” , viene preparata e provocata con un processo lungo.

Hitler va al potere nel 1933 e applica con decisione i punti del programma nazional socialista:

· Denuncia e rifiuto dei trattati di pace di Parigi

· Riarmo della Germania

· Affermazione della necessità dello Spazio Vitale tedesco

· Affermazione dell’Unificazione dei popoli germanici

I nemici: gli slavi ad est (sottouomini) gli ebrei e i comunisti (pugnalata alle spalle) le democrazie occidentali e il comunismo sovietico.

Avvicinamento all’Italia perché:

  • Paese esempio di regime autoritario
  • Interessata a modificare l’equilibrio europeo uscito dai trattati di pace Uscita dalla Società delle Nazioni

Annessione dell’Austria

Annessione della Cecoslovacchia

Rivendicazione dell’Unione alla Prussica Orientale

Documento n° 1 Accordo concluso a Monaco di Baviera, il 29 Settembre 1938, tra Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia.

Germania, Regno Unito, Francia e Italia preso in considerazione l'accordo che già è stato raggiunto in linea di principio per la cessione alla Germania del territorio tedesco dei Sudeti, si accordano altresì sui seguenti termini e condizioni che governano la detta cessione e le misure conseguenti questo accordo, esse si ritengono responsabili per i passi necessari ad assicurare il suo adempimento:

(1) l'evacuazione comincerà il 1 Ottobre.

(2) il Regno Unito, Francia e Italia sono d'accordo che l'evacuazione del territorio sarà completata il 10 Ottobre, senza che qualsiasi installazione esistente sia distrutta e che il Governo della Cecoslovacchia sarà ritenuto responsabile per l'esecuzione dell'evacuazione senza danno alle dette installazioni.

(3) le condizioni che governano l'evacuazione saranno stabilite in dettaglio da una commissione internazionale composta di rappresentanti di Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Cecoslovacchia.

(4) l'occupazione graduale del territorio prevalentemente tedesco da parte di truppe tedesche comincerà il 1 Ottobre. I quattro territori marcati sulla mappa allegata saranno occupati da truppe tedesche nell'ordine seguente:

Il territorio marcato N.ro 1 il 1 e 2 di Ottobre; il territorio marcato N.ro 2 il 2 e 3 di Ottobre; il territorio marcato N.ro 3 il 3, 4 e 5 di Ottobre; il territorio marcato N.ro 4 il 6 e 7 di Ottobre. Il rimanente territorio di carattere preponderantemente tedesco sarà accertato immediatamente dalla commissione internazionale suddetta e sarà occupato da truppe tedesche entro il 10 di Ottobre.

(5) la commissione internazionale di cui al paragrafo 3 determinerà i territori nei quali un plebiscito sarà tenuto. Questi territori saranno occupati da corpi internazionali fino a che il plebiscito sarà stato completato. La stessa commissione fisserà le condizioni nelle quali il plebiscito sarà tenuto, prendendo come base le condizioni del plebiscito della Saar. La commissione fisserà anche una data, non più tardi della fine di Novembre nella quale il plebiscito sarà tenuto.

(6) la determinazione finale delle frontiere sarà eseguita dalla commissione internazionale. La commissione avrà titolo per raccomandare alle Quattro Potenze, Germania, il Regno Unito, Francia e Italia, in certi casi eccezionali, delle modifiche minori nella determinazione strettamente etnografica delle zone che saranno trasferite senza plebiscito.

(7) ci sarà un diritto di scelta dentro e fuori dei territori trasferiti; la scelta dovrà essere esercitata entro sei mesi dalla data di quest'accordo. Una commissione tedesco-cecoslovacca determinerà i dettagli della scelta, considererà modi di facilitare il trasferimento di popolazione e deciderà sulle domande di principio sorte fuori del detto trasferimento.

(8) il Governo Cecoslovacco entro un periodo di quattro settimane dalla data di questo accordo rilascerà dalle proprie forze militari e di polizia qualsiasi tedesco dei Sudeti che desidererà essere rilasciato, e il Governo Cecoslovacco entro lo stesso periodo rilascerà i prigionieri tedeschi dei Sudeti che stanno scontando pene di detenzione per offese politiche.

Monaco di Baviera, il 29 Settembre 1938. ADOLF HITLER, BENITO MUSSOLINI, EDOUARD DALADIER, NEVILLE CHAMBERLAIN

Documento N° 2 Patto di non aggressione tra

Germania e URSS 23 agosto 1939

Il Governo del Reich Tedesco e il Governo dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, desiderosi di rafforzare la pace tra la Germania e l’U.R.S.S. nel rispetto delle norme fondamentali contenute nel Patto di Neutralità sottoscritto tra i due Paesi nell’Aprile del 1926, hanno raggiunto il seguente accordo:

ARTICOLO 1
Entrambe le parti contraenti si impegnano a rinunciare ad ogni atto di violenza o di aggressione reciproca, condotto sia individualmente che in alleanza con altre Potenze.

ARTICOLO 2
Qualora una delle parti contraenti sia oggetto di atti di ostilità da parte di una terza Potenza, l’altra parte contraente non dovrà in alcun modo prestare il proprio appoggio a tale Potenza.

ARTICOLO 3
I Governi delle due parti contraenti manterranno tra loro uno stretto rapporto, consultandosi sulle questioni che potranno incidere in futuro su interessi comuni.

ARTICOLO 4
Nessuna delle due parti contraenti parteciperà ad alcuna alleanza con qualsivoglia Potenza che miri, direttamente o indirettamente, ad attaccare l’altra parte contraente.

ARTICOLO 5
Qualora tra le parti contraenti sorgano contrasti o divergenze di qualsiasi natura, entrambe risolveranno tali dispute esclusivamente attraverso discussioni amichevoli o, se necessario, ricorrendo a commissioni arbitrali.

ARTICOLO 6
Il presente Trattato rimarrà in vigore per un periodo di dieci anni con la clausola che qualora una delle Parti Contraenti non lo denunci un anno prima della scadenza, esso si intenderà automaticamente rinnovato per altri cinque anni.

ARTICOLO 7
Il presente Trattato verrà ratificato nel più breve tempo possibile. Le rispettive ratifiche verranno presentate a Berlino. L’accordo entrerà in vigore non appena firmato.

Per il Governo del Reich tedesco: von RIBBENTROP
Per il Governo dell’URSS: MOLOTOV

Protocolli segreti collegati al patto di non aggressione

28 Settembre 1939

Il Governo dell'U.R.S.S. non ostacolerà alcun cittadino del Reich o alcun cittadino di origine tedesca residente in territorio sovietico che desiderasse emigrare in Germania o nei territori sotto giurisdizione tedesca. Il Governo dell'U.R.S.S. consente altresì che tali emigrazioni siano gestite da funzionari del Governo del Reich in cooperazione con le competenti autorità locali e garantisce che i diritti degli emigranti sulle loro proprietà verranno salvaguardati.

Lo stesso impegno viene assunto dal Governo del Reich nei confronti di cittadini russi o ukraini attualmente residenti nei territori sotto giurisdizione Tedesca che desiderino emigrare in Unione Sovietica.

Mosca, 28 Settembre 1939

Per il governo del Reich tedesco: von RIBBENTROP
Per il governo dell'U.R.S.S.: MOLOTOV

I sottoscritti Plenipotenziari del Governo del Reich Tedesco e del Governo dell'U.R.S.S. sottoscrivono il presente accordo alle seguenti condizioni:

Il Protocollo Segreto Supplementare firmato il 23 Agosto 1939 sarà modificato stabilendo che il territorio dello Stato di Lituania rientri nella sfera di influenza dell'U.R.S.S.e che la provincia di Lublino e parte della provincia di Varsavia rientrino nella sfera di influenza della Germania. Non appena il Governo dell'U.R.S.S. avrà adottato misure speciali in Lituania al fine di proteggere i propri interessi, l’attuale confine Tedesco-Lituano sarà modificato in modo che la parte di territorio Lituano situato a sud-ovest della linea segnata sulla mappa allegata, faccia parte del Reich tedesco.

Si dichiara inoltre che gli accordi economici attualmente in vigore tra la Germania e la Lituania non saranno influenzati dalle misure sopra citate che l'Unione Sovietica adotterà.

Mosca, 28 Settembre 1939

Per il governo del Reich tedesco: von RIBBENTROP
Per il governo dell'U.R.S.S.: MOLOTOV

I sottoscritti Plenipotenziari, nel concludere il Trattato di amicizia Russo - Tedesco si sono dichiarati d'accordo sul fatto che entrambe le parti contraenti non tollereranno nei propri territori alcuna agitazione Polacca che possa avere ripercussioni nei territori dell’altra parte contraente. Esse reprimeranno sul nascere tali agitazioni e concorderanno le misure più adeguate da adottare in simili circostanze.

Mosca, 28 Settembre 1939

Per il governo del Reich tedesco: von RIBBENTROP
Per il governo dell'U.R.S.S.: MOLOTOV

lezione 13 dicembre parte 2°

1° settembre 1939 attacco alla Polonia.

Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania. Ma non si combatte che ad est.

“La stana guerra” del 1939 – “40

La drôle de guerre come la chiamano i francesi (1 sett. 1939 – 10 maggio 1940)

Italia dichiara la … “non belligeranza”

  • La guerra è solo ad est ed è breve (un mese)
  • Sconcerto per il patto russo tedesco
  • Idea che la guerra durerà poco (blitz krieg) e poi c’erano stati tanti episodi precedenti

Nell’inverno la guerra va verso occidente:

Danimarca (una settimana)

Norvegia (un mese) anticipo nei confronti dell’Inghilterra e smacco per la Gran Bretagna

La situazione cambia nella primavera del 1940

10 maggio attacco alla Francia : la guerra non è più drôle.

L’attacco è rapido, sconcertante. La Francia non resiste. In un mese la guerra è finita: i Tedeschi sono a Parigi. Viene divisa in due parti: una sotto il controllo tedesco. L’altra con un governo amico "collaborazionista" con i nazisti.

In Italia:

  • Sensazione che la Germania sia invincibile
  • Che la guerra stia per finire con un solo vincitore: Hitler

Il 10 giugno l’Italia dichiara guerra alla Francia ormai sconfitta e alla Gran Bretagna

Documento n° 3 Mussolini - Dichiarazione di guerra:

http://it.youtube.com/watch?v=f17W75OKJw4

Testo del discorso

«Combattenti di terra, di mare, e dell'aria! Camicie Nere della Rivoluzione e delle Legioni!
Uomini e donne d'Italia, dell'Impero e del Regno di Albania. Ascoltate!
Un'ora segnata dal destino, batte nel cielo della nostra Patria...
L'ora... l'ora delle decisioni irrevocabili.
La dichiarazione di guerra è già stata consegnata a gli ambasciatori di...
Agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia.»

«L'Italia proletaria e fascista è per la terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai.
La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti.
Essa già trasvola e accende i cuori dalle Alpi all'Oceano Indiano: VINCERE!
E vinceremo per dare finalmente un lungo periodo di pace con giustizia all'Italia, all'Europa, al mondo. Popolo italiano, corri alle armi e dimostra la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo valore.»

Idea di Mussolini della “Guerra Parallela”: insieme ai tedeschi, ma in autonomia.

Estate del 1940: l’unico paese che ancora resiste è la Gran Bretagna.

Fase della “Battaglia di Inghilterra” solo aerea – sottovalutazione tedesca e scontro nello stato maggiore per questioni di prestigio: l’aviazione e non l’esercito piegheranno l’Inghilterra – ma non sarà così

In autunno la situazione si stabilizza:

Hitler comincia a progettare il vero attacco verso est ( l’”Operazione Barbarossa”)

Mussolini cerca una guerra solo per sé: in ottobre attacca la Grecia (un disastro: sottovalutazione della Grecia; distioglie risorse dal fronte nord africano; rischio di sconfitta umiliante)

Quindi: fine della guerra parallela: Germania e Italia attaccano insieme la Yugoslavia, scendono la penisola balcanica e invadono facilmente la Grecia: è evidente la subalternità italiana alla Germania

22 giugno 1941: attacco all’URSS

Caratteri della guerra ad est:

· Guerra ideologica (scontro nazismo - comunismo)

· Guerra razziale (gli ariani contro i sub umani: slavi)

· Guerra di sterminio (occorre fare il vuoto per lo spazio vitale: sperimentazione di tecniche genocidiarie)

L’Italia in guerra a fianco dei tedeschi. I “fronti”:

  • Fronte francese. (meno di una settimana)
  • Fronte nord africano. La guerra del deserto con 4 fasi.
  • Fronte etiopico, nella recente colonia: perduta in meno di un anno.
  • Fronte greco albanese – yugoslavo.
  • Fronte russo. L’ARMIR

Fase di fiducia e consenso: Concetto dibattuto di “consenso” a partire dalla tesi di Renzo de Felice

Comunque

Fase di vittorie e di conquiste dal 1940 al 1942 (al di là di particolari nascosti)

Ma:

  • La guerra non appare così breve come sembrava
  • La guerra non appare così facile come era stato detto

Quale è il momento di svolta?

Le cose cambiano tra autunno 1942 e gennaio 1943

Due punti:

  • La battaglia di El Alamain
  • La resistenza prima e la controffensiva poi a Stalingrado

Da questi due punti inizia il ripiegamento che non si arresterà più.

Inoltre nel dicembre 1941 sono entrati in guerra gli USA dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbour

lezione del 13 dicembre parte 3°

La seconda fase della guerra

Viene meno il consenso in rapporto ai lutti e alle sconfitte

Nel maggio 1943 le truppe italiane e tedesche lasciano l’Africa sotto spinta inglese e americana

Cominciano i bombardamenti sulle città italiane e tedesche

Nel marzo del 1943 scioperi nelle fabbriche al nord e al centro (Prato ad es.)

Repressione, ma segnale di ribellione.

Il 10 luglio inizia lo sbarco in Sicilia

Il 19 luglio impressionante bombardamento di Roma

Nel gruppo dirigente fascista e negli ambienti legati al re cresce la tendenza a cercare soluzioni alla situazione.

La questione:

  • Come salvare la monarchia così compromessa con il regime e con la guerra?
  • Come evitare che la scontentezza contro il regime dia il via ad una rivoluzione democratica o addirittura comunista?
  • Come sganciarsi da una guerra ormai considerata perduta?
  • Come comportarsi con l’alleato pericoloso?
  • Cosa fare di Mussolini?

Si arriva così alla convocazione del Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio del 1943

Ordine del giorno presentato dal gerarca Dino Grandi ( documento Grandi) : affidare al Re la guida della situazione = sfiduciare Mussolini. Maggioranza dei voti.

Documento N° 4 Ordine del giorno Grandi presentato al Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio 1943


Il Gran Consiglio, riunendosi in questi giorni di supremo cimento, volge innanzi tutto il suo pensiero agli eroici combattenti d'ogni arma, che fianco a fianco con la fiera gente di Sicilia, in cui più alta risplende l'univoca fede del popolo italiano, rinnovano le nobili tradizioni di estremo valore e l'indomito spirito di sacrificio delle nostre gloriose Forze armate; esaminata la situazione interna ed internazionale e la condotta politica e militare della guerra, proclama il dovere sacro pe tutti gli italiani di difendere ad ogni costo l'unità, l'indipendenza, la libertà della Patria, i frutti dei sacrifici e degli sforzi di quattro generazioni dal Risorgimento ad oggi, la vita e l'avvenire del popolo italiano; afferma la necessità dell'unione morale e materiale di tutti gli italiani in quest'ora grave e decisiva per i destini della nazione; dichiara che a tale scopo è necessario l'immediato ripristino di tutte le funzioni statali attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al Governo, al Parlamento, alle Corporazioni i compiti e le responsabilità stabilite dalle nostre leggi statali e costituzionali; invita il Capo del Governo a pregare la Maestà del Re, verso la quale si rivolge fedele e fiducioso il cuore di tutta la Nazione, affinché egli voglia, per l'onore e per la salvezza della Patria, assumere, - con l'effettivo comando delle forze armate di terra, di mare e dell'aria, secondo l'articolo 5 dello Statuto del Regno, - quella suprema iniziativa di decisione che le nostre istituzioni a Lui attribuiscono e che sono sempre state, in tutta la storia nazionale, il retaggio glorioso della nostra Augusta Dinastia di Savoia.

Il 26 luglio Mussolini, dopo un incontro con il re, viene arrestato e condotto in un luogo segreto

Vittorio Emanuele III affida il ruolo di capo del governo ad un militare: Pietro Badoglio.

Chi era Pietro Badoglio? : superare il fascismo mantenendo uno stato reazionario:

La notizia viene diffusa e in poche ore il regime fascista si disfà: assalti alle case del fascio, alle case dei gerarchi, qualche aggressione. Sembra che nessuno sia stato fascista in Italia.

Per la popolazione italiana è valida una equivalenza:

fascismo = guerra; quindi fine del fascismo = fine della guerra.

Ma non è così semplice

Documento: Dichiarazione di Badoglio “La guerra continua”

"Italiani, per ordine di Sua Maestà il Re e Imperatore assumo il Governo militare del Paese, con pieni poteri. La guerra continua. L’Italia, duramente colpita nelle sue province invase, nelle sue città distrutte, mantiene fede alla parola data, gelosa custode delle sue millenarie tradizioni. Si serrino le file intorno a Sua Maestà il Re e Imperatore, immagine vivente della Patria, esempio per tutti. La consegna ricevuta è chiara e precisa: sarà scrupolosamente eseguita, e chiunque si illuda di poterne intralciare il normale svolgimento, o tenti di turbare l’ordine pubblico, sarà inesorabilmente colpito. Viva l’Italia. Viva il Re.
Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio".

Badoglio mantiene il controllo sulla popolazione:

· Censura sulla stampa

· Limitazione delle libertà civili

· Repressione e controllo dei movimenti di popolazione (anche per manifestazioni di gioia) molti morti

· Non vengono scarcerati subito tutti i prigionieri politici antifascisti

· Vengono mantenute in vigore le leggi razziali

“La guerra continua”, ma iniziano contatti segreti con gli alleati per una pace separata.

I tedeschi come reagiscono?

  • Forte legame tra Mussolini e Hitler che disprezza sia il Re che Badoglio e il resto del governo italiano.
  • Disprezzo anche verso i fascisti che hanno “tradito” Mussolini
  • Non si fidano degli italiani, sospettano che ci siano trattative

Quindi

  • Rafforzano la loro presenza in Italia con la scusa di contrastare gli alleati nel Sud Italia
  • Cercano di sapere dove sia tenuto Mussolini

Intanto continua la guerra in Sicilia

Il governo Badoglio: dal 25 luglio all’8 settembre

Incapace di preparare lo sganciamento dall’alleanza e la pace separata con i tedeschi

La sera dell’8 settembre viene dato l’annuncio dell’armistizio. Poi lo Stato si sfascia:

Documento: Armistizio firmato dall’Italia e dagli Anglo americani 3 settembre 1943

Armistizio Militare firmato a Cassibile, in Sicilia, il 3 Settembre 1943

Le seguenti condizioni di Armistizio sono presentate dal Gen. Dwight D. Eisenhower, Comandante Generale delle Forze Armate Alleate, autorizzato dai Governi degli Stati Uniti e della Gran Bretagna e nell'interesse delle Nazioni Unite, e sono accettate dal Maresciallo Pietro Badoglio, Capo del Governo Italiano:

1) Immediata cessazione di ogni atto di ostilità da parte delle Forze Armate Italiane.

2) L'Italia dovrà compiere ogni sforzo per negare ai Tedeschi l'uso di mezzi e strutture che potrebbero essere impiegate contro le Nazioni Unite.

3) Tutti i prigionieri e gli internati delle Nazioni Unite saranno consegnati immediatamente al Comandante in Capo Alleato e nessuno di essi dovrà essere evacuato in Germania.

4) Trasferimento immediato della flotta e dell'aviazione Italiana in località indicate dal Comandante in Capo Alleato secondo modalità di disarmo che verranno stabilite dallo stesso Comandante.

5) Il Comandante in Capo Alleato potrà requisire la Marina Mercantile Italiana e utilizzarla per le necessità imposte dai suoi piani navali militari.

6) Resa immediata agli Alleati della Corsica e di tutto il territorio Italiano, comprese le isole, affinchè in tali aree sia possibile installare basi operative o quant'altro gli stessi Alleati riterranno necessario.

7) Immediata garanzia del libero uso di tutti gli areoporti e porti Italiani indipendentemente dall'andamento dell'evacuazione delle forze Tedesche dal territorio Italiano.

8) Immediato ritiro di tutte le Forze Armate Italiane da ogni partecipazione alla guerra in qualsiasi zona esse siano attualmente impegnate.

9) Garanzia da parte del Governo Italiano che, qualora sia necessario, utilizzerà tutte le proprie forze armate disponibili per assicurare il pronto e rigoroso adempimento di tutte le condizioni contenute in questo Armistizio.

10) Il Comandante in Capo delle Forze Alleate si riserva il diritto di adottare ogni provvedimento che a suo avviso si rendesse necessario per proteggere gli interessi delle stesse Forze Alleate durante il prosieguo della guerra e il Governo Italiano si impegna a prendere le misure amministrative o di altra natura che verranno richieste dallo stesso Comandante in Capo. In particolare, il Comandante in Capo istituirà un Governo Militare Alleato in quelle aree del territorio Italiano in cui gli interessi militari delle Nazioni Alleate lo richiederanno.

11) Il Comandante in Capo delle Forze Armate Alleate avrà il diritto di imporre misure di disarmo, smobilitazione e smilitarizzazione.

12) Altre condizioni di natura politica, economica e finanziaria a cui l'Italia dovrà ottemperare saranno comunicate successivamente.

Le condizioni del presente Armistizio non potranno essere rese pubbliche senza la preventiva autorizzazione del Comandante in Capo Alleato.

Il Testo ufficiale dell'Armistizio è quello redatto in lingua inglese.

Gen. G. Castellano (a nome del Maresciallo P. Badoglio)
Gen. W. Bedell Smith (a nome del Gen. D. D. Eisenhower)

L’8 settembre 1943 l’armistizio con gli anglo-americani venne improvvisamente annunciato da un messaggio radio registrato di Badoglio,

Documento: il messaggio di Badoglio radiotrasmesso la sera dell’8 settembre

"Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza".

  • Badoglio, il re e pochi altri fuggono da Roma a Pescara e poi per nave a Brindisi
  • L’esercito è lasciato senza direttive
  • Lo sbando è completo

Film Tutti a casa

  • Scontri sporadici contro i tedeschi (a Roma, a Piombino, in pochi altri luoghi)
  • Caso emblematico di Cefalonia nell’Egeo
  • Circa 800.000 soldati italiani divengono da alleati a prigionieri ( IMI )
  • Mussolini viene liberato dai tedeschi e condotto in Germania. A fine mese si forma la Repubblica Sociale Italiana RSI (detta di Salò)

Conseguenze:

L’Italia è spaccata in due

Nel Sud: il Regno del Sud, privo di reale potere, nella zona sotto controllo angloamericano

Nel Nord: La Repubblica Sociale fascista, priva di reale autonomia, nella zona sotto controllo tedesco.

I Tedeschi rimangono formalmente alleati, ma in realtà sono da ora in poi un esercito occupante

L’Italia è, non era accaduto dall’epoca napoleonica, terreno di scontro di eserciti stranieri

Tedeschi-nazisti contro Angloamericani. E gli italiani?

Per gli italiani c’è un problema: Da che parte stare?

Dopo 20 anni di regime ora è il tempo delle scelte individuali.

Una parte, una minoranza, nel centro nord aderisce con convinzione alla RSI perché:

  • Si rifiuta il “tradimento” del re, di Badoglio, dei gerarchi che hanno esautorato Mussolini
  • Concetto dell’ “onore” della parola data all’alleato
  • Idea di lottare contro l’”invasore” angloamericano, contro i “barbari” in nome della civiltà romana (tema di fondo del fascismo)
  • Tener conto di 20 anni di educazione militare, fascista

Una parte, un’altra minoranza, sorprendentemente recupera la capacità di rifiutare il nuovo regime e inizia a opporsi. I motivi:

  • Nel fascismo e in Mussolini si riconoscono i responsabili dello sfacelo attuale
  • Idea dell’”onore” dell’Italia da riscattare dopo la dittatura e la guerra di aggressione fascista
  • Lottare contro il nuovo fascismo va insieme alla lotta contro i tedeschi che “occupano” l’Italia
  • La lotta, per alcuni – democratici, repubblicani - non è solo contro il regime passato, ma anche per la costruzione di uno Stato più democratico
  • La lotta, per alcuni – comunisti – è il primo passo verso lo stato socialista e la rivoluzione

Chi sono?

  • Giovani militari, soldati e ufficiali, sbandati e sfuggiti ai tedeschi
  • Fuoriusciti antifascisti rientrati in Italia durante il periodo badogliano
  • Nuclei di militanti clandestini del PCI preparati per la lotta antifascista

Nascono i primi nuclei di sbandati, se non già di resistenti.

Nei 600 giorni del periodo di Salò ci sono italiani

Nei reparti militari della RSI (Camice Nere, Milizia Volontaria, SS italiane, Esercito repubblicano)

Nelle formazioni partigiane contro tedeschi e fascisti

Nei campi di prigionia in Germania in quanto ex militari e rifiutano di aderire alla RSI

Nei campi di lavoro in Germania dove sono deportati come forza lavoro quasi servile

Nei reparti del nuovo esercito del regno del Sud a fianco degli angloamericani

Ma c’è una parte che non sceglie e si limita ad aspettare. Concetto della “zona grigia”.

Recenti polemiche, GP Pansa, contro la retorica della Resistenza (Piuttosto inutili)

Tutto ciò mentre il fronte si muove come un’onda sismica percorrendo l’Italia da sud a nord

10 luglio sbarco in Sicilia

8 settembre (in contemporanea con l’annuncio dell’armistizio) sbarco a Salerno e in Puglia

La risalita si blocca in inverno dalle parti di Cassino sulla line Gustav. Da Cassino all’Adriatico

22 gennaio, sbarco ad Anzio, sotto Roma, per aggirare la Gustav. Bloccato.

Si riprende solo in primavera

4 giugno liberazione di Roma (6 giugno sbarco in Normandia)

(29 giugno a Cecina)

Agosto: Firenze

Autunno nuovo blocco sugli Appennini: la Linea Gotica.

Solo in primavera del 1945 ci sarà lo sfondamento finale in contemporanea alla azione di partigiani nelle aree del nord Italia.

25 aprile: data simbolo della Liberazione (Milano, Genova, Torino ecc) i

Il 28 Mussolini è sorpreso in fuga verso la Svizzera e fucilato da partigiani

Ultime tre questioni.

Come si organizza la Resistenza.

Fenomeno più ampio man mano che i mesi passano.

Ai primi nuclei improvvisati e spontanei si affianca una organizzazione politica per coordinare le azioni e finalizzarle verso un obiettivo

Nascono i Comitati di Liberazione Nazionale (CLN): organismi politici clandestini in cui sono rappresentate le maggiori forze politiche antifasciste per guidare la lotta e coordinarla. CLN di zona, CLN provinciali, CLN regionali fino al CLN nazionale nella zona liberata dagli angloamericani

E il CLN Alta Italia nelle regioni del nord.

Alla macchia si formano gruppi di partigiani detti “Brigate”.

Brigate Garibaldi – prevalentemente formate da comunisti. Sono prevalenti

Brigate Matteotti – socialisti

Brigate Giustizia e Libertà – liberali, repubblicani, quello che fu detto “il Partito d’Azione”

Brigate bianche- I cattolici democratici

Nelle città operano i GAP (gruppi di azione patriottica)

Più la guerra procede, più la scelta diventa facile e conveniente. Ma ci sono la fame, il freddo, i fascisti, i tedeschi…

Effetto di diserzione di massa in concomitanza con la chiamata alle armi del nuovo esercito repubblicano.

Contro la lotta cresce la repressione

Sono impegnati reparti della milizia fascista

Reparti dell’esercito tedesco (in particolare quelli con alle spalle esperienze di guerra svolta nelle zone dell’est europeo!)

Reparti delle SS anti banditi (!)

Nascono così le stragi dalla primavera all’inverno “44 – “45. Esempio:

  • Le fosse Ardeatine (a Roma , marzo 1944)
  • Sant’Anna di Stazzema (agosto 1944)
  • Guardistallo (giugno 1944)
  • Marzabotto (inverno 44 -45)

Sono molte decine di stragi. In nessuna parte d’Europa, fuori che nell’est, ci sono stati casi così tremendi di guerra contro i civili. Perché?

  • Siamo di fronte ad una guerra “civile”: gli italiani delle due parti combattono contro altri italiani considerati come “traditori”
  • Da parte dei tedeschi, oltre alle necessità militari, c’è nei confronti degli italiani un duplice sentimento: disprezzo e rabbia: gli italiani, per loro, sono o servi o traditori. In ogni caso indegni di essere trattati come esseri umani
  • Reparti tedeschi abituati alla guerra in Russia hanno appreso le tecniche delle uccisioni di massa contro i civili. Ore le applicano in occidente.
  • In questa fase della guerra sembra diffondersi insieme al senso della sconfitta inevitabile, il desiderio di morte: il Cupio Dissolvi

Ultima questione: Chi finisce nei campi in Germania

Almeno 4 categorie di italiani

  • I cosiddetti “politici”: non sono i partigiani (quelli vengono di solito uccisi subito): si tratta di sospetti, parenti di giovani renitenti, abitanti di quartieri cittadini genericamente antifascisti, operai che hanno scioperato o protestato, sospetti ecc. è un numero imprecisato
  • Lavoratori “volontari” in realtà razziati come i precedenti, ma questi con l’obiettivo di raggiungere la forza lavoro schiava necessaria a mandare avanti la produzione di guerra in Germania, man mano che gli uomini tedeschi, esclusi solo i vecchi e i bambini, vengono mandati al fronte. Numero imprecisato. I risarcimenti continuano ancora oggi.
  • Gli IMI : circa 800.000 tra ufficiali e soldati dopo l’8 settembre. Solo una parte minima accetta, per tornare in Italia, di aderire al nuovo esercito repubblicano fascista ( ealcuni, dopo l’addestramento, giunti in Italia, disertano e si uniscono a bande partigiane). Circa 70.000 muoiono per fame, malattie, fatica nei campi. Per non sottoporli al regime di protezione previsto dai trattati per i prigionieri di guerra, gli italiani vengono definiti IMI, cioè Italiani Militati Internati.
  • Gli italiani di religione ebraica. Individuati ed esclusi dalla comunità italiana a partire dalle leggi del 1938, per gli italiani ebrei la Shoah comincia dopo l’8 settembre e la formazione della RSI (documento di Verona). Con il controllo tedesco del centro nord cominciano gli internamenti nei campi di raccolta a cura degli italiani della RSI, il convogliamento nel campo di Fossoli, e l’avvio in Germania nei campi di sterminio. Il primo convoglio parte da Roma a seguito dalla razzia del 16 ottobre 1943 (oltre 1000 persone, di cui solo poche unità torneranno dai campi). Altro campo di raccolta e a Trieste per gli italiani ebrei della zona del Litorale Adriatico. Alla fine saranno circa 20.000 gli ebrei avviati ai campi dall’Italia.

Gli Italiani nei campi: ultimi degli ultimi. La più alta percentuale di mortalità tra tutte le comunità nazionali di internati. Facile capire il motivo.

29/11/07

Finanziamento da parte della FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI VOLTERRA


La Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra ha confermato per l'anno scolastico 2007 -2008 il sostegno finanziario al corso di storia "Imparare/insegnare la Shoah (2006-2007) Gli italiani nei campi di concentramento (2007 - 2008)". Il contributo da utilizzare per le attività previste ammonta a 4500 € ed è fondamentale per la realizzazione del viaggio della memoria ai campi di concentramento.

programma del viaggio ai campi



E' stato approntato il programma del viaggio ai campi che si svolgerà nel prossimo maggio a cura dell'ANED di Pisa

A.N.E.D. Ass. Naz. Ex Deportati Politici nei Campi di Sterminio Nazisti

Sez. di Pisa - Via Pietro Micca, 12

56025 – Pontedera (PI)

Tel. e fax 0587-292449 / Cell. 335-5818579

e-mail anedpigeloni@libero.it



PELLEGRINAGGIO AI CAMPI DI STERMINIO NAZISTI

63° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE



Durata del viaggio : 5 giorni (in pullman gran turismo)

Data di partenza da PONTEDERA : 15 Maggio 2008

Città di transito : MONACO DI BAVIERA – SALISBURGO - LINZ – INNSBRUCK

Campi da visitare: DACHAU – EBENSEE – GUSEN – CASTELLO DI HARTHEIM – MAUTHUASEN

Quota individuale di partecipazione: € 505

Supplemento camera singola € 180 per tutto il viaggio

P R O G R A M M A

Giovedì 15 maggio: PONTEDERA/BRESSANONE/MONACO DI BAVIERA (Km. 690)

Ritrovo dei Signori Partecipanti:

· ore 05.00 in Via De Gasperi – PONTEDERA

· ore 05.30 Via Tosco Romagnola di fronte alla Mostra del Mobilio - CASCINA

· ore 06.00 di fronte al Palazzo della Borsa - PISA

e partenza via Autostrada TRENTO/BOLZANO. Soste lungo il percorso in autogrill.

Sosta a BRESSANONE per la seconda colazione in ristorante alle ore 13.00. Proseguimento alle ore 14.30 per MONACO DI BAVIERA.

Arrivo in serata, sistemazione alberghiera nelle camere riservate. Cena in albergo e pernottamento.

Venerdì 16 maggio: MONACO/DACHAU/ROSENHEIM/SALISBURGO (Km. 150)

Dopo la prima colazione, partenza per la visita dell’ex campo di sterminio di DACHAU. Arrivo e visita del museo storico, della piazza dell’appello, delle camere a gas, dei forni crematori.

Alle ore 11.30 circa cerimonia davanti al Monumento Internazionale.

Partenza verso le ore 13.00 per ROSENHEIM e sosta in ristorante per la seconda colazione (ore 14.30 ca.).

Al termine proseguimento per SALISBURGO. Arrivo, sistemazione nelle camere riservate, cena e pernottamento.

Sabato 17 maggio: SALISBURGO/EBENSEE/CASTELLO DI HARTHEIM/GUSEN/LINZ (Km.240)

Dopo la prima colazione, partenza per la visita dell’ex campo di sterminio di EBENSEE e della galleria museo. Cerimonia alle ore 10.30 al monumento Lepetit.

Alle ore 12.00 partenza e sosta sul lago per la seconda colazione in ristorante.

Proseguimento alle ore 14.00 per ALKOVEN e cerimonia al CASTELLO DI HARTHEIM alle ore 15.30. Visita del museo e proseguimento per il campo di GUSEN. Visita del Memorial.

In serata arrivo a LINZ, sistemazione alberghiera nelle camere riservate, cena e pernottamento.

Domenica 18 maggio - LINZ/MAUTHAUSEN/INNSBRUCK (Km. 315)

Alle ore 05.30, dopo la prima colazione partenza per l’ex campo di sterminio di MAUTHAUSEN.

Visita del campo e del museo storico. La piazza dell’appello, le docce, la camera a gas, i forni crematori, le baracche, la scala della morte.

Cerimonia alle ore 10.15 al monumento italiano. Alle ore 11.00 formazione del corteo e cerimonia internazionale per la celebrazione del 63° Anniversario della Liberazione.

Alle ore 12.30 partenza per LINZ e sosta per la seconda colazione in ristorante. Nel pomeriggio verso le ore 14.00 proseguimento per INNSBRUCK.

Arrivo in albergo, sistemazione nelle camere riservate, cena e pernottamento.

Lunedì 19 maggio – INNSBRUCK/BRESSANONE/PONTEDERA (Km. 534)

Prima colazione in albergo. In mattinata incontro alle ore 08.00 con i Partecipanti per una riunione di fine viaggio.

Partenza per il rientro in Italia. Arrivo a BRESSANONE e pranzo in ristorante verso le ore 13.30. Al termine partenza per PONTEDERA. Soste lungo il percorso in autogrill. Arrivo in tarda serata.

FINE DEL VIAGGIO

La quota comprende:

· il passaggio in pullman gran turismo da Pontedera a Pontedera;

· la sistemazione in alberghi di 4 stelle in camere a due/tre letti per gli studenti e doppie per gli adulti, tutte con servizi privati;

· la pensione completa per tutta la durata del viaggio;

· i pasti in ristoranti, come da programma;

· l’assistenza di un interprete per tutta la durata del viaggio;

· assicurazione Alaservice per malattia/infortunio;

· materiale informativo;

· tasse e percentuali di servizio.

La quota non comprende:

· le bevande ai pasti, le mance, gli extra in genere;

· la prima colazione del giorno di partenza e la cena del giorno di arrivo;

· supplemento (a richiesta) per camera singola per tutto il viaggio € 180;

· tutto quanto non espressamente indicato nel programma.

La CAMERA SINGOLA dovrà INDEROGABILMENTE essere richiesta per iscritto al momento della comunicazione dei nomi - nei tempi indicati - specificandone le modalità di pagamento. In caso contrario, l’organizzazione non assicura di poter soddisfare tale richiesta.

Documenti:

· carta d’identità in corso di validità e/o attestato di identità VALIDO PER L’ESTERO per i minori

Diamo alla memoria un futuro!….

Organizzazione Tecnica “FABELLO VIAGGI”

Via Anfossi 44 - 20135 Milano

Tel. 02/5519.5266 Fax 5519.0051
E-mail:info@fabelloviaggi.com-wwwfabelloviaggi.com/memoria

PARTENZA 15 MAGGIO 2008

- ALLE ORE 05.00 DA PONTEDERA VIA DE GASPERI (uscita superstrada FI-PI-LI, prima rotonda a sinistra, seconda rotonda a destra direzione centro) per coloro che vengono con i Comuni di: Pontedera, Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoni, Casciana Terme, Castelfranco di Sotto, Castelnuovo V.C., Lari, Montecatini V.C., Montopoli, Palaia, Peccioli, Pomarance, Ponsacco, S. Miniato, Santa Croce S/A, Santa Maria a Monte, Terricciola, Volterra

- ALLE ORE 05.30 DA CASCINA VIA TOSCO ROMAGNOLA (davanti la Mostra del Mobilio) per coloro che vengono con i Comuni di: Calci, Cascina, Lorenzana, Santa Luce, Vicopisano

- ALLE ORE 06.00 DA PISA P.ZZA V. EMANUELE (davanti bar “La Borsa”) per coloro che vengono con le Province di Livorno e Pisa e con i Comuni di: Casale M.mo, Castellina M.ma, Cecina, Collesalvetti, Guardistallo, Livorno, Montescudaio, Pisa, Riparbella, Rosignano, San Giuliano T.me, Vecchiano

VI RICORDIAMO CHE:

A) Il numero dei partecipanti dovrà essere comunicato a questa sezione entro la fine di Marzo, l’elenco nominativo invece dovrà pervenire entro il 10 Aprile 2008 via fax (0587/292449) o via e-mail (anedpigeloni@libero.it) unitamente alla richiesta delle camere singole, che se non riconosciute dall’Amministrazione, Vi ricordiamo restare a carico del richiedente (180 a persona per tutta la durata del viaggio), dunque da corrispondere direttamente all’incaricato dell’agenzia durante il viaggio;

B) Tutti i partecipanti dovranno essere muniti di idoneo documento per l’espatrio (carta d’identità o attestato);

C) I partecipanti (studenti ed adulti) che desiderano aderire in forma privata al Pellegrinaggio dovranno prendere contatto solo ed esclusivamente con l’A.N.E.D. che, fornite tutte le informazioni, si riserverà di accettare le richieste che comunque dovranno pervenire soltanto a mezzo fax o e-mail;

D) Le quote individuali sono fissate per quest’anno in:

- € 505 (quota individuale di partecipazione)

- € 180 (eventuale supplemento singola)

E) Le Amministrazioni dovranno far pervenire il pagamento entro il 30 Aprile 2008 a mezzo BONIFICO BANCARIO su BANCA TOSCANA Ag. 2 di Pisa C/C 200602 CAB 14002 ABI 03400 intestato a A.N.E.D. / Geloni Laura;

F) Le Amministrazioni che necessitano di fatture sono pregate di farne richiesta direttamente alla sezione A.N.E.D. di Pisa, a mezzo fax (0587/292449) o e-mail (anedpigeloni@libero.it), indicando i propri dati fiscali, l’eventuale descrizione richiesta ed a chi dovranno essere inviate. L’A.N.E.D. provvederà a trasmettere la richiesta all’Agenzia che le emetterà ed invierà.

G) L’elenco dettagliato dei ristoranti e degli hotel verrà consegnato la mattina della partenza a tutti coloro che ne faranno richiesta;

H) Per qualsiasi chiarimento il riferimento è A.N.E.D. sezione di Pisa c/o GELONI LAURA – Via P. Micca n. 12 – 56025 Pontedera (PI)

Fax. 0587/292449

Cell. 335/5818579 giorni feriali 08.00-09.00 / 13.00-15.00 / 19.00-22.00

Sabato / festivi qualsiasi ora

E-mail anedpigeloni@libero.it

23/11/07

Corso di Storia Gli italiani nei campi di concentramento 3° incontro



24 novembre 2007

Studenti

Via Napoli

Via Ambrogi

Il prossimo incontro del corso di storia “Gli italiani nei campi di concentramento” viene spostato dalla data prevista (29 novembre) a martedì 4 dicembre dalle ore 14 alle ore 16 nella sede di Via Ambrogi. In programma la conclusione della lezione precedente e “Leggi Razziali in Germania e in Italia: le implicazioni umane” con la prof.ssa Carla Mannari.

La successiva lezione viene posticipata dal 6 a giovedì 13 dicembre dalle ore 14 alle ore 16 con il prof. Parenti su “La guerra in Italia 1943 e1945”


Prof. Parenti

18/11/07

Gli italiani nei campi di concentramento 2° Incontro



Studenti

Via Napoli

Via Ambrogi


Si ricorda che il secondo incontro relativo al corso di storia “Gli italiani nei campi di concentramento” ( Antisemitismo: aspetti del pensiero) si svolgerà martedì 20 novembre dalle ore 14 alle ore 16 nella sede di Via Ambrogi con la prof.ssa Carla Mannari.

Prof. Parenti

10/11/07

Elenco iscritti





Cognome Nome Classe
1 B. A. 2 Clas
2 B. E. 5 B sc
3 B. R. 4 B soc
4 B. E. 4 B sc
5 B. P. 4 C soc
6 B. A. 3 Clas
7 B. S. 2 Clas
8 C. V. 5 D ling
9 C. F. 4 A soc
10 de C. V. 2 Clas
11 Di P. G. 5 D ling
12 D. C. 5 H soc
13 F. G. 4 B soc
14 F. V. 4 A soc
15 M. E. 5 D ling
16 M. S. 5 H soc
17 M. S. 5 D ling
18 M. C. 4 A sc
19 M. G. 4 A sc
20 N. G. 4 B sc
21 P. A. 3 Clas
22 P. I. 4 B sc
23 P. C. 5 D ling
24 P. I. 4 B soc
25 R. E. 2 Clas
26 R. B. 4 A sc
27 R. L. 4 B sc
28 R. F. 3 Clas
29 S. G. 5 D ling
30 S. G. 4 A soc
31 T. M. 4 C soc
32 T. S. 4 C soc
33 V. V. 4 C soc